Da circa un anno ho capito che unificare le mie due passioni e attività sarebbe stata la cosa migliore: da tempo affianco Petit Pois Rose alla mia vita da Art director e grafica, ma alla fine sono riuscita a fonderle insieme e renderle come una moneta, una sola ma con due facce.
Questo post è dedicato in particolare alla parte della mia vita da grafica e ad alcuni lavori che ho seguito negli anni che mi hanno fatta crescere e appassionata.
Oggi ho deciso di parlarvi di una delle prime serie che ho seguito in autonomia nella lavorazione, ma con una supervisione finale del lavoro.
Era il secondo anno che lavoravo in casa editrice e nella riunione delle idee (che si tiene ogni annualmente per discutere del nuovo anno, dei temi che si potevano affrontare e tante altre cose) è saltato fuori un quesito: “che fine hanno fatto i Barbapapà?”
Inutile dirvi che questa domanda ha scatenato una serie di ricordi e di chiacchiere infinite tra le donne che componevano il mio ufficio.
Così, mobilitata la macchina della redazione siamo riuscite a capire che si poteva fare: potevamo ripubblicare i Barbapapà.
E proprio i loro primi 10 libri sono stati uno dei miei primi lavori e non posso negarvi che ogni volta che ripenso al giorno in cui mi hanno assegnato la serie mi emoziono ancora.
E’ stato un lavoro durissimo e super istruttivo, riprendere in mano dei libri che avevano circa 30 anni e di cui non esistevano i file digitali non è stato affatto semplice.
Ho imparato a lavorare sui canali colore (i canali sono le lastre di colore, in questo caso i 4 colori per la stampa: cyan, magenta, giallo e nero) con un cliente moooolto esigente e, soprattutto, ad avere delle responsabilità. Ogni libro, prima della stampa, doveva essere approvato dagli autori e l’attesa era sempre molto stressante. I primi titoli li ho rivisti e corretti molte volte, poi, intuita la strada da prendere con Talus e Anette gli ultimi titoli hanno avuto una lavorazione più semplice e tranquilla.
Oltre ai libri la cosa più bella è stata conoscere di persona Talus Tylor, il loro scrittore (insieme alla moglie Anette Tyson), un onore e un vero piacere poter essere abbracciata da questo super omone canuto con una giacca piena di piccoli Barbapà attaccati con il velcro e con tutta la famiglia dipinta sul retro. Come non amarlo?
Purtroppo Talus ci ha lasciato da un paio di anni, ma i suoi bellissimi personaggi continuato a far innamorare grandi e bambini ancora oggi.
“Resta di stucco è un Barbatrucco!”
ma sul serio? Li ho acquistati tutti tutti, li ADORAVO!